Le password non garantiscono più una buona sicurezza. Qualsiasi hacker potrebbe penetrare in un luogo, computer, banca, casa, protetto con questo sistema. Ultimamente si stanno quindi affermando i lettori o sensori biometrici per controllare l’impronta digitale.

Di cosa si tratta? Questa parola significa misura della vita (da bios = vitametron = misura) ovvero è la scienza che studia le dimensioni e le grandezze del corpo umano allo scopo di identificarne i valori di funzionamento in modo da poterli utilizzare in ambito tecnologico.

Come funziona un sistema biometrico?

In pratica i lettori biometrici utilizzano impronte digitali della mano, ma non solo. Possono usare anche la voce e la lettura dell’ iride dell’ occhio per identificare il proprietario e abilitare l’accesso.

Come è facile da immaginare il più semplice sistema di riconoscimento biometrico è quello che fa uso dell’impronta digitale. Largamente utilizzato da anni, permette di identificare univocamente una persona partendo dall’impronta lasciata dai dermatoglifi dell’ultima falange delle dita della mano.

come controllare l’impronta digitale

Per controllare l’impronta digitale si utilizzano vari tipi di dispositivi e tecnologie che possono essere suddivisi in diverse categorie basate sulla modalità di acquisizione dell’immagine dell’impronta digitale. Ecco una panoramica dei principali tipi di apparecchi utilizzati:

1. Sensori Ottici

  • Principio di funzionamento: Utilizzano la luce per acquisire un’immagine dell’impronta digitale. Un dito viene posizionato su una superficie di vetro, e una sorgente di luce illumina l’impronta. Un sensore cattura l’immagine riflessa.
  • Vantaggi: Economici, robusti e di lunga durata.
  • Svantaggi: Possono essere ingannati da immagini o impronte falsificate.

2. Sensori Capacitivi

  • Principio di funzionamento: Misurano le variazioni di capacità elettrica causate dai rilievi e dalle depressioni dell’impronta digitale. Quando il dito tocca il sensore, le creste della pelle cambiano la capacità, che viene misurata per formare l’immagine dell’impronta.
  • Vantaggi: Maggiore sicurezza rispetto ai sensori ottici, difficili da ingannare.
  • Svantaggi: Possono essere più costosi e meno robusti in ambienti umidi o con dita sudate.

3. Sensori Ultrasonici

  • Principio di funzionamento: Utilizzano onde ultrasoniche per penetrare la pelle e creare un’immagine tridimensionale dell’impronta digitale. L’eco delle onde sonore varia a seconda delle creste e delle vallate dell’impronta.
  • Vantaggi: Elevata sicurezza e precisione, funzionano bene anche con dita sporche o umide.
  • Svantaggi: Più costosi e complessi rispetto agli altri tipi di sensori.

4. Sensori Termici

  • Principio di funzionamento: Rilevano le variazioni di temperatura tra le creste e le vallate dell’impronta digitale. Quando il dito tocca il sensore, le diverse temperature delle creste e delle depressioni vengono registrate per formare l’immagine.
  • Vantaggi: Difficili da ingannare con copie artificiali.
  • Svantaggi: Possono essere influenzati dalla temperatura ambientale e dalle condizioni della pelle.

Dispositivi Comuni

  • Scanner di Impronte Digitali per Computer: Utilizzati per l’accesso sicuro ai computer e ai dispositivi mobili. Integrati spesso nei touchpad dei laptop o come dispositivi USB esterni.
  • Sistemi di Controllo Accessi: Utilizzati in aziende e istituzioni per il controllo degli accessi a edifici e stanze sicure.
  • Dispositivi di Identificazione Biometrica per il Settore Pubblico: Utilizzati per il rilascio di documenti ufficiali come passaporti, carte d’identità e per il controllo delle frontiere.
  • Sistemi di Autenticazione per Dispositivi Mobili: Integrati nei telefoni cellulari per sbloccare il dispositivo e autorizzare transazioni.

Gli scanner per impronte digitali ottici sono il metodo più facile per rilevare e mettere a confronto le impronte digitali. Come suggerisce il nome, questa tecnica si fonda sul catturare un’immagine ottica, principalmente una fotografia, che usa algoritmi per rilevare pattern unici sulla superficie, come creste o segni univoci dell’ impronta, analizzando le aree più chiare e più scure dell’immagine.

Sul mercato ci sono già dei prodotti molto economici che vengono venduti anche online. Costano poco e possono essere collegati a sistemi di automazione e autorizzazione, come ad esempio degli “apri porta“.  Ci sono poi i lettori per impronte digitali USB che si connettono ad una porta di un pc per autorizzarne l’uso o l’accesso.

Uno lettore biometrico di impronte digitali agisce come un normale scanner per documenti, solo in scala molto più piccola. La prima configurazione avviene leggendo più volte l’impronta in modo da memorizzare alcuni tratti caratteristici nel database cifrato all’interno. La lettura per l’accesso avviene nel medesimo modo, e se il sistema riconosce l’impronta come identica (entro certi limiti) all’originale, approva l’accesso a dati o sistemi.
In commercio esistono sensori integrati nei dispositivi o separati e utilizzabili per scopi diversi.

Su molti notebook è da anni presente un piccolo lettore a fessura sul quale far scorrere il dito. In questi casi il lettore è fermo e il trascinamento del dito permette di effettuare una scansione completa da comparare con l’originale.

Molto spesso è utilizzato il dito indice, sia per la sua maggior comodità e rapidità d’uso sia per motivi pratici: esso è infatti il dito con l’impronta maggiormente chiara per via della sua normale conformazione quasi piana. In questo tipo di dispositivi è comunque possibile utilizzare qualunque dito, senza distinzioni.
Altri sistemi di lettura delle impronte digitali hanno ampiezza maggiore ed è sufficiente appoggiare il dito, senza scorrere, per un riconoscimento completo. L’evoluzione tecnologica e la conseguente riduzione delle dimensioni di questi sistemi, ha permesso la loro integrazione anche negli smartphone più in voga, come l’iPhone o il Galaxy , permettendo (con risultati alterni) di rendere sicuri i propri dispositivi in maniera definitiva.

Quanto è affidabile l’impronta digitale

Sebbene sia uno strumento di identificazione molto sofisticato, bisogna riconoscere che le impronte digitali purtroppo non sono a prova di manomissione . Esistono diversi metodi di soluzione alternativa che possono sbloccare un sistema con un lettore di impronte digitali.

Ad esempio, è possibile recuperare una versione digitale dei dati biometrici di una persona memorizzati da uno scanner di impronte digitali. Possono quindi essere trasformati e stampati in 3D utilizzando materiali elastici. Lo stesso vale per un’impronta digitale lasciata su una superficie di vetro. Utilizzando un materiale trasparente, può essere raccolto per essere utilizzato per creare un dito finto . È vero che queste varie tecniche di elusione non sono alla portata di tutti, ma il rischio è molto concreto se i malintenzionati dispongono di strumenti adatti.

Oltre ai problemi di manomissione, questa tecnologia di controllo degli accessi può avere problemi operativi. A contatto con acqua o cosmetici, uno scanner di impronte digitali generalmente non risponde. Una piccola ferita al dito può anche impedire a una persona di accedere al suo spazio di lavoro.

La doppia autenticazione innalza il livello di sicurezza, ovvero il dover fornire due prove di identità di diversa natura  per poter accedere a una risorsa. Grazie ad esso è possibile combinare password e riconoscimento biometrico per una sicurezza ottimale. In altre parole, si può proteggere un accesso con password e con impronta digitale . Questa modalità di blocco può essere utilizzata anche per applicazioni aziendali e aree riservate.

Lettore biometrico della mano

un’altra caratteristica biometrica che rende ogni individuo unico e indistinguibile è il palmo della mano. Due sono gli elementi che la rendono utilizzabile per il riconoscimento, la sua impronta e la sua struttura interna. L’impronta rappresenta l’estensione all’intera superficie della mano di quanto espresso in precedenza, con le stesse considerazioni sull’utilizzo e sul sistema di accesso.
Questo approccio, ipotizzato ma nella pratica utilizzato molto di rado, è stato ormai soppiantato da un miglior (e più sicuro) modo di leggere le informazioni biometriche della mano. Se le impronte digitali possono essere duplicate utilizzando processi di lettura e stampa su materiali flessibili, non si può dire la stessa cosa per la struttura vascolare. Ognuno di noi ha infatti all’interno di ogni mano un reticolo fittissimo di vene, arterie e capillari che costituiscono una ragnatela unica per ogni individuo.

In commercio troviamo diverse soluzioni di questo tipo. Una tra le più apprezzate è la Palm Secure di Fujitsu, Questa soluzione è tra le prime in grado di rendere possibile il riconoscimento biometrico anche su comuni Pc, tramite alcuni device in grado di utilizzare la semplice connessione Usb e software compatibile con la maggior parte dei sistemi operativi.

I migliori modelli

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